La formazione aziendale è un istituto disciplinato dalla legge 338 del 2000 secondo cui le aziende possono richiedere all’INPS un rimborso dello 0,30% pari ai contributi versati per ogni singolo dipendente.
Il rimborso rientra all’interno dei fondi interprofessionali, detti anche “piani di formazione aziendale” o “piani formativi individuali”, il cui obiettivo è il miglioramento delle competenze delle risorse.
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Training aziendale: cos’è
Fare training aziendale vuol dire investire sulle persone al fine di migliorare le performance lavorative e ottenere una crescita. La formazione è rivolta a impiegati e dirigenti e vuole dare loro la giusta motivazione per svolgere i compiti al meglio.
Il principale strumento del training aziendale è rappresentato dai corsi di formazione. Saper organizzare i corsi e scegliere la giusta piattaforma per erogarli equivale a essere già a metà dell’opera.
VITECO, azienda certificata ISO 9001:2015 e ISO/IEC 27001:2017, ad esempio, si occupa della progettazione e dello sviluppo di piattaforme e-learning tramite cui erogare corsi di vario genere.
Vantaggi del training aziendale
La “valorizzazione” del capitale umano porta a innumerevoli vantaggi:
- migliora l’esperienza dei dipendenti. Grazie ai training aziendali le persone si sentono più apprezzate, socializzano e fortificano il legame con i colleghi;
- rafforza le prestazioni. Dipendenti più competenti sono dipendenti più performanti. Accrescere le competenze professionali non solo migliora la reputazione di sé a livello personale, ma ha anche una diretta ricaduta sulla crescita aziendale;
- diminuisce il tasso di turnover. Una formazione professionale continua consente ai lavoratori di sentirsi più inclusi e accompagnati nel corso delle attività quotidiane. Ciò, in teoria, dovrebbe contrarre il turnover e impedire che i dipendenti abbondonino l’azienda;
- aiuta l'employer branding. Una buona attività di formazione potrebbe agevolare l’inbound recruting, ergo la ricerca di professionisti altamente qualificati.
Come realizzare un training aziendale
Realizzare un training aziendale non è poi così complicato. Ad esempio, se sei un imprenditore e vorresti formare nuove risorse potresti prendere in considerazione stage e contratti di apprendistato. I primi differiscono dai secondi in quanto accolgono giovani fino a 29 anni d’età ai quali, a seguire, viene rilasciata un’attestazione del percorso di formazione svolto; i secondi, al contrario, sono diretti a professionisti che hanno la necessità di acquisire determinate qualifiche per poi poter operare “più attivamente” all’interno del mercato. Si tratta, in ambedue gli episodi, di forme contrattuali che mirano all’ottenimento di nuove competenze.
Il piano di formazione
Il passo successivo riguarda la creazione di un programma di formazione; esso serve a capire in quali ambiti dell’organigramma aziendale occorra formare il personale. Si parte con un’analisi dell’impresa e delle prestazioni dei lavoratori, per poi proseguire con l’individuazione degli obiettivi di medio e lungo termine.
In concreto, un buon programma di formazione ha bisogno che venga:
- scelto il materiale didattico più appropriato allo scopo;
- concordato il formato tramite cui erogarlo (face to face, da remoto o misto);
- selezionato il personale più adatto alla formazione;
- delineato il sistema di valutazione;
- scelto il monte ore, ovvero la durata del carico didattico.
Modalità di erogazione dei training aziendali
I training aziendali vengono erogati sottoforma di:
- formazione continua;
- formazione agevolata;
- formazione oltre l’orario di lavoro.
Scopriamole una per una.
Formazione continua
La formazione continua indica un tipo di training che prosegue per tutta la durata della propria carriera. Per attuarla, occorre che i dirigenti scelgano di sacrificare una minima parte del tempo dedicato alla produzione di prodotti/servizi a vantaggio del tempo dedicato alla formazione. Una strategia che dà i propri frutti soltanto nel medio-lungo termine.
Formazione agevolata
Nell’incipit avevamo detto che la legge 338 del 2000 consente alle aziende di poter richiedere all’INPS un rimborso dello 0,30% pari ai contributi versati per ogni singolo dipendente. Si tratta, a tutti gli effetti, di un caso di formazione agevolata, cioè di uno specifico “bonus” pensato proprio per aiutare i dipendenti pubblici e privati nella loro crescita professionale.
Formazione oltre l’orario di lavoro
Non è la forma più diffusa e, il più delle volte, trova applicazione laddove non è obbligatoria. Nel caso in cui invece lo sia, il CEO deve prevedere un piano di “riequilibrio” per gli eventuali disagi recati.
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